mercoledì 11 settembre 2013

Forza di volontà vs immensa pigrizia

Dicono che la forza di volontà sia uno di quei motori, insieme all'amore e al potere, che fa muovere questo mondo.
Dicono che riesca a far fare alla gente cose pazze, come per esempio trasferirsi lontanto da amici e famiglia, perdere 20 kg in due mesi, o smettere di fumare. Dicono che riesca a far fare alla gente cose che non credeva di poter fare. 

Su internet ci sono siti che mostrano esercizi per allenare la nostra forza di volontà, ergo si parte dal presupposto che sia un qualcosa di già intrinseco in ognuno di noi. Quindi: tutti abbiamo forza di volontà, soltanto che i fortunati che riescono ad usarla a proprio piacimento sono davvero pochi.

C'è chi, per esempio, usa la propria forza di volontà per rimanere attaccato a cose nocive: un fidanzato che ci danneggia, una brutta abitudine, la procrastinazione. In quei casi la forza diventa improvvisamente fortissima, incontrollabile... irrazionale.

Wikipedia dice: "Per volontà si intende la capacità fattiva e intenzionale di una persona di determinare una o più azioni dirette a uno scopo preciso".
Le parole chiave sono "intenzionale" e "scopo preciso".

Il nostro cervello, però, non va sempre molto d'accordo con quella parte di noi che vuole raggiungere "intenzionalmente" quegli "scopi precisi". Anzi.
Spesso e volentieri è il nostro stesso cervello a creare e propinarci scuse irrazionali (ma che al momento ci sembrano completamente plausibili) per non sforzarsi ad andare d'accordo con la forza di volontà ed unirsi verso il raggiungimento del nostro "scopo preciso".

Ci induce a fare cose pazze, come per esempio pulire il cassetto dei calzini, lavare la biancheria a mano, fare il cambio di stagione ad agosto inoltrato. Cose che non avevi voglia di fare, prima di scoprire che raggiungere il tuo "scopo preciso" richiedeva una bella dose di lavoro.

Cose come scrivere questo post invece di studiare latino.

Eterna battaglia, quella tra il mio cervello pigro che procrastina e la mia forza di volontà assopita. Chi vincerà?
A domani l'ardua sentenza.