martedì 7 aprile 2015

Mozione / Azione

L'altro giorno ho letto da qualche parte che le persone di successo sono quelle che nella vita hanno capito la differenza fondamentale tra mozione ed azione.
La mozione è prendere la rincorsa: fare ricerche, sognare, progettare e preparare in vista dell'avvenimento vero e proprio, l'azione.
L'azione è una decisione che mette gli eventi in moto. Una volta in movimento, il corso degli eventi è pressoché imprevedibile; anche la più piccola decisione, se diventa azione, scatena una serie di causa-effetto che cambiano le carte in tavola. Ogni singola azione, quindi, ci rende artefici del futuro.
L'azione è il movimento necessario senza il quale non esiste cambiamento, né crescita. Non basta progettare, riflettere e fare ricerche: oltre un certo punto bisogna soltanto agire. "Cogito ergo sum" è il mantra della parte teoria, i fatti dipendono da quello che si fa con la teoria. Agisco, quindi sono.


Negli ultimi mesi io sono stata un'anatra.
Avete letto bene: un'anatra.
A guardarmi sembravo tutta tranquilla e ferma, ma sott'acqua pedalavo come una matta.
Tutto questo pedalare pur volendo comunque sembrare a tutti costi nel pieno controllo di me stessa è sfociato in diverse cose.

La prima è stata prendermi una sbandata per l'Australia, e pensare seriamente di voler andare down under a vivere tra i surfisti e a fare "non so bene cosa". Io, che ho paura degli squali in piscina e che voglio bruciare casa ogni volta che vedo un ragno da qualche parte. Io in Australia duro cinque giorni, poi o mi internano in un manicomio perchè la paura degli insetti velenosi mi ha fatto venire un esaurimento nervoso, oppure mi arrestano per molestie nei confronti di qualche surfista biondo col pettorale scolpito. Già vedo l'articolo sul giornale: Giovane ragazza italiana accusata di stalking verso Liam Hemsworth, si difende: "con quell'accento non avevo capito che mi diceva "sparisci".

La seconda è stata la brutta piega che ha preso il mio rapporto con il cibo. Già in partenza non era idilliaco, capiamoci, perchè io sono una che "a pranzo mangio una cupcake perchè la qualità è meglio della quantità". Adesso sono arrivata a "a pranzo mangio una cupcake, e un muffin, e un piatto di sushi, e tre etti di pasta, e il toast col burro, e un po' di formaggio, e due cioccolatini, e pure il piatto e la forchetta, perchè mi va e non dovete rompermi le scatole e se avete qualcosa da ridire andateveneaffanculo". Praticamente sono diventata una sorta di Gollum obeso e il mio anello del potere è qualsiasi cosa sia commestibile.

La terza è successa una sera che non aveva niente di diverso da tutte le altre sere. Era stata una giornata normale, avevo fatto cose normali, non era successo assolutamente niente di straordinario. Poi, da un secondo all'altro, ho sbroccato. Un secondo prima ero tutta tranquilla a fare la lavatrice e un secondo dopo ero al telefono con la mia migliore amica che cercava di impedirmi di comprare un biglietto aereo per Milano per l'indomani. Dopo due ore e una seduta di psicanalisi al telefono sono finalmente arrivata al nocciolo del problema e ho dovuto prendere la situazione in mano e guardare in faccia i miei demoni. 
Ho passato la notte con gli occhi spalancati fissi sul soffitto e la stessa canzone in repeat. E' stata una notte orribile, in cui sono inspiegabilmente riuscita ad essere brutalmente onesta con me stessa e a maledirmi per tutte le bugie che mi sono raccontata pur di evitarmi il potenziale fallimento. 
La mattina dopo mi sono alzata dal letto e mi sono guardata allo specchio: dietro gli occhi rossi e le occhiaie c'era un pizzico di consapevolezza in più. 
E' stato il punto di partenza, il primo passo verso l'azione.

Qualche giorno dopo mi sono licenziata e ho comprato un biglietto di sola andata per Roma. 

Tutto questo per dire che dopo mesi di incubazione, di mozione, finalmente ho agito.
Tra una settimana salgo su un aereo e torno a casa. 
Non ho fatto quello che molti si aspettavano da me, ma io non tirerei ancora le somme. Ho messo in moto gli eventi e non c'è ancora nessuno che sappia come andrà a finire questa storia, anche se io qualche idea ce l'avrei.
Se proprio devo esprimere un desiderio, finisce con le stelle e le strisce, e una penna in mano.


Watch this space.