giovedì 14 gennaio 2016

Oscars 2016: le nomination

It's that time of the year!
Con i Golden Globes di domenica scorsa, la stagione degli awards è ufficialmente iniziata. 
I premi della HFPA ci avevano già lasciato presagire le nominations ai prossimi Academy Awards, che saranno presentati da Chris Rock domenica 28 febbraio. 
Grandi esclusi Tarantino e Aaron Sorkin, che invece aveva vinto proprio agli scorsi Globes.
L'Italia gioisce per la nomination di Ennio Morricone per la colonna sonora di "The Hateful Eight".
Ecco le nomination per le categorie principali:



Miglior Film

Mad Max: Fury Road
La Grande Scommessa (The Big Short)
Il Ponte delle Spie
Brooklyn
The Martian
The Revenant
Room
Spotlight




Miglior Attore Protagonista

Michael Fassbender - Steve Jobs
Leonardo Di Caprio - The Revenant
Eddie Redmayne - The Danish Girl
Bryan Cranston - Trumbo
Matt Damon - The Martian




Miglior Attrice Protagonista

Jennifer Lawrence - Joy
Cate Blanchett - Carol
Charlotte Rampling - 45 Anni
Saoirse Ronan - Brooklyn
Brie Larson - Room




Miglior Attore Non Protagonista

Christian Bale - The Big Short
Tom Hardy - The Revenant 
Mark Ruffalo - Spotlight
Mark Rylance - Il Ponte Delle Spie
Sylvester Stallone - Creed 




Miglior Attrice Non Protagonista

Jennifer Jason Leigh - The Hateful Eight
Alicia Vikander - The Danish Girl
Rooney Mara - Carol
Kate Winslet - Steve Jobs
Rachel McAdams - Spotlight




Miglior Regia

Alejandro Inarritu - The Revenant
Adam McKay - The Big Short
George Miller - Mad Max
Lenny Abrahamson - Room
Tom McCarthy - Spotlight





domenica 10 gennaio 2016

"Joy"

La corsa agli Oscar si avvicina, le nomination arrivano nei prossimi giorni e dopo i Golden Globes di stanotte avremo tutti le idee più chiare su chi saranno i protagonisti della prossima awards season. Il tempo stringe, quindi ho pensato di portarmi avanti con il lavoro ed iniziare a vedere uno dei film che non sfuggiranno sicuramente alla categoria "Miglior Film" e "Miglior Attrice Protagonista", "Joy", l'ultimo lavoro di David O. Russell. 
E' stato il primo che ho voluto vedere per tanti motivi: una spiccata simpatia per Jennifer Lawrence, la curiosità di vedere se il trittico Lawrence-Cooper-De Niro diretto da David O. Russell funziona davvero senza gli strascichi di "Silver Linings Playbook", il tema scottante del femminismo e delle power women, che quest'anno si è ripresentato all'infinito nel cinema, nella cultura pop e nella mia vita. Quindi ho visto "Joy", con tante aspettative e un pizzico di apprensione perchè "sai che film figo sarebbe, se fosse fatto bene". E infatti. "Joy" è fatto bene, per quanto "fatto bene" siano le parole di cui abusa più spesso chi di cinema non capisce un cazzo (insieme al binomio "Di Caprio-Oscar" e a "Tarantino-simaleieneèbellissimoioadorokillbillperòcertopulpfictionnonsibatteeh"). Certo che è fatto bene. David O. Russell non fa il regista dall'altroieri e, pur essendo "Joy" leggermente più tagliente e duro registicamente, non perde quella sensibiltà comunicativa che tanti altri provano invano ad imitare.

La trama del film, senza spoiler, racconta di Joy - una Jennifer Lawrence di cui è sempre impossibile indovinare l'età - e del suo viaggio da bambina ambiziosa a business woman, passando per casalinga disperata. La Lawrence in "Joy" dimostra ancora una volta agli scettici che il talento sostituisce l'esperienza, che comunque inizia a non mancarle, e che la sua bravura eccezionale non si vede soltanto "nei panni della pazza". Tira fuori una fragilità tangibile, che riesce a far immedesimare ed emozionare non soltanto le donne. 
 Un filino sopravvalutato De Niro nei panni del padre di Joy, poco presente Bradley Cooper (anche se è innegabile la chimica sullo schermo tra lui e Jennifer Lawrence, motivo palese per cui O. Russell continua ad unirli anche in vesti molto diverse da quelle romantiche). Ma, personalmente, quello che ho più apprezzato di "Joy" era quello che pensavo: la storia di una donna intelligente, forte e senza paura. Una storia femminista che non si vanta del suo femminismo, ma lo spiega e lo mostra attraverso gli alti e bassi di chi lo ha fatto, il femminismo. Quel femminismo che non è sinonimo di disprezzo o finta indipendenza, ma che riesce ad accendere la speranza che la società si muova verso un domani in cui le pari opportunità non sono soltanto una frase fatta con cui ci si riempie la bocca. 


Se vi serve un buon motivo per andare a vedere "Joy", nei cinema dal 28 gennaio, e non vi basta la regia ottima, il cast stellare e la storia coinvolgente, almeno andateci perchè così se malauguratamente J. Law si ritrovasse con la statuetta in mano, voi sapreste il perchè.


 

martedì 5 gennaio 2016

Una lettera d'amore

Ti ricordi quando, aspettando lui che non arrivava, ti imploravi di ricordare tutto il dolore?
Lo sentivi nelle ossa, nelle vene, nelle vertebre e nella pancia, ma lo sentivi soprattutto nel cuore. 
Quel cuore che hanno calpestato, spezzato, deriso e abusato, ma che è rimasto immacolato. Perchè un cuore cosí non ce la fa a sporcarsi davvero. 
Quante volte l'hai dipinto di rosso sperando di scoraggiare il prossimo dall'avvicinarsi? Eppure la vernice si scrosta, il colore sbiadisce e risalta sempre il bianco di fondo.
Quando hai un cuore bianco, non c'è abbastanza male nel mondo per cambiarlo.

Lo so che vorresti spiegargli quello che hai sentito: che la tua pancia non brontola mai e che era bello voler far felice qualcun'altro per una volta. Che non succedeva da anni e quando le cose sono cosí rare acquistano un peso specifico importante.
Lo so che vi avevi già visti felici e complici, tu e la tua fervida immaginazione. Lo so che adesso ti sembra che tutto quel bene, se non va a lui, andrà sprecato. Lo so che è un peccato.

Quante cose ti rimproveri? Già ti sento.
"Mi sono esposta troppo."
"Ingenua come al solito."
"Avrei dovuto dar retta a tutti gli altri."
Ma non hai sbagliato.
Come puoi rimproverare a chiunque di aver fatto qualcosa, qualsiasi cosa, con il 130% della convinzione e della speranza umanamente possibile?
Non perdere lo slancio, la voglia di metterci tutto. È quello che la gente ti invidia, tutti quelli di "chi si accontenta gode".
Non ascoltarli mai.


Perditi nelle cose. Corri ogni rischio, se anche ce una sola possibilità che ne valga la pena.
Se la pancia parla, ascoltala. Buttati di nuovo. Ignora tutti i consigli. Credici finchè l'impossibilità dell'impresa non è nitida e inequivocabile, nero su bianco.
Spera finchè non capisci che è persa, e poi piangi. Stai male, struggiti, disperati.
Ogni cosa che ha coinvolto il tuo spirito merita tutte le lacrime che hai, quando sfuma. Maledici te stessa e il tuo cuore bianco, prova a costruire una corazza e poi, se lo senti, buttala giú appena senti il cuore battere di nuovo.
Perdonali. Perdona te stessa, poi credici di nuovo.


Ti maledirai ogni volta, fino alla volta buona.
Quella in cui lui si redime e vissero per sempre felici e contenti. Quella in cui trovi qualcuno a cui dare l'universo che sai dare... La volta buona. 
Perchè alla fine vanno tutte male, finchè una non va bene. È solo allora che ti rendi conto che, in fondo, ne bastava una sola. Una volta buona.
Ogni volta cattiva ti porta un tentativo piú vicina alla volta buona. Continua a credere.

Non giustificare chi ti fa male, non immedesimarti e non fabbricare scuse: perdonali e basta. Quello che per te è uno sbaglio potrebbe essere la loro volta buona.
Concediti di fare il tifo per loro, nella loro ricerca della felicità. Male che vada, è buon karma. 
Peró lascia andare la rabbia e la delusione, sarebbero zavorre inutili e tu hai ancora una lunga strada da fare. 
Viaggia leggera.


Cambia rotta, poi torna sui tuoi passi. Contraddiciti, metti in discussione la tua opinione, ma mai il tuo cuore. Lui è bianco e non si sbaglia mai. 
Tutto il resto è soggetto a cambiamenti costanti, non combatterli.

Prenditi le tue soddisfazioni.
Prenditi i tuoi spazi.
Prenditi le tue libertà.
E se vuoi altro, prenditi il privilegio di chiederlo.

Sei meravigliosa nella tua trasparenza, prego che nessuno riesca mai ad usarla contro di te. Quando, oltre le increspature di un mare in tempesta, qualcuno riesce a vedere la totalità con cui ami, non ti si lascia piú andare.

Avvicinati troppo, riduci la distanza di sicurezza: non c'è male che potresti farti che riuscirebbe a cambiarti. Tieniti stretto il tuo cuore bianco, perchè riflette la tua luce sulle vite degli altri.
Ma adesso piangi, ascolta il dolore della speranza che si dilegua. Poi scordalo in fretta, e ricomincia.