martedì 18 febbraio 2014

Motivazione: a ognuno il suo


Era la seconda settimana di gennaio quando, nell'intento di rotolare fuori dal letto senza lussarmi una spalla, ho intravisto un corpo estraneo e ciccioso nella mia stanza. Ci ho messo qualche secondo a capire di essere io, il corpo ciccioso ero io, riflessa nello specchio. 
Mi sono alzata in piedi e, con le sopracciglia aggrottate a mò di Grumpy Cat, mi sono guardata allo specchio. Per dieci minuti. Ho iniziato a pensare "E queste?! Queste maniglie dell'amore qua, no, queste come ci sono arrivate qua?", "Oddioddioddioddio quelle sono le mie cosce." e "Gesù bambino sono un abominio", ma penso che le uniche parole che io sia riuscita a dire ad alta voce sono state "MA COME CAZZO...?!?!"


Il giorno dopo dieta e palestra. 
E finchè parliamo di dieta va bene, insomma, io un'ossessione malsana per il cibo ce l'ho, quindi si trattava soltanto di applicare qualche regola e esercitare una certa dose di autocontrollo; sono praticamente 4 o 5 anni della mia vita che sono perennemente a dieta, quindi non era questa grande novità.

La palestra, però... ehm.
La cosa più vicina allo sport che ho praticato regolarmente negli ultimi due anni è stata l'alzarsi dal letto ogni mattina. Sono anche molto migliorata nella disciplina del salto sul divano, e sono campionessa olimpica dell'apertura dello sportello del frigorifero. 
Questa è la mia vita. Sono una persona sedentaria, ho una relazione duratura e stabile con il telecomando e per spassarmela ho incontri occasionali con il lettore dvd.
Visto il livello fuori controllo delle mie ciccie, però, non potevo più continuare a crogiolarmi in posizione orizzontale per tutto il santo giorno. La palestra mi sembrava, in quel momento, una specie di paradiso terrestre in cui avrei potuto scaricare tutti i miei chili in eccesso e in cambio mi avrebbero dato un corpo tonico e magro, alla modica cifra di cinquanta euro al mese. Pensavo funzionasse un po' come un mercatino delle pulci: tu porti la roba vecchia che non vuoi più, e ti prendi quella nuova al suo posto.


Ebbene, non funziona così. Purtroppo (e questa è una frase che detesto, perchè spesso e volentieri non è vera, ma questa volta sì) nessuno ti regala niente. Il corpo magro e tonico che volevo dovevo sudarmelo, etto dopo etto.
Il primo giorno di palestra ho pensato che sarei morta prima della fine della lezione. Avevo l'impressione che ogni singolo muscolo, tendine e osso del mio corpo mi stesse urlando contro: "Ah deficiente, non hai mai corso cento metri in vita tua e adesso vuoi diventare Adriana Lima in due giorni?! Guarda che noi non siamo allenati per fare sta cosa qui!"
Due giorni in palestra a settimana non sarebbero serviti a molto: bisognava impegnarsi di più.
Più decidevo di impegnarmi più sentivo la mia motivazione scendere ai minimi storici, quindi ho fatto quello che qualsiasi ragazza con un computer e una connessione internet avrebbe fatto: ho cercato motivazione.

fallo per il "porca troia, sei diventata figa"

Ho scoperto di non essere l'unica ad avere bisogno di qualche frase di incoraggiamento per alzarsi la mattina e portare il suo culo pesante in palestra. C'è un mondo pieno di persone che si inventa queste "frasi-mantra" (e che le posta su Tumblr.com) cercando di incoraggiarci. Sono anche pronti a prenderti a calci in culo se per un solo secondo hai pensato di smettere, mollare tutto e tornare a ingozzarti di patatine sul divano!

"Eccetto te. Non questa volta." E va bene, dai...



Oltre ai motivatori seriosi, quelli che te li immagini come un personal trainer grosso quanto The Rock e brutto quanto Schwarzenegger, ci sono anche dei motivatori (sospetto siano donne... anzi, no, no, sono sicuramente donne) simpatici, che hanno capito davvero come motivare una ragazza.

Corri come se Ryan Gosling ti stesse aspettando al traguardo
con un cucciolo.

Vorrei proporre una petizione che obblighi le palestre di tutto il mondo a stampare questa foto e metterla di fronte ai tapis roulant in ogni palestra. Già mi immagino orde di donne che corrono come pazze, ne conosco almeno due personalmente. Nella lotta contro le ciccie non si può sottovalutare l'impatto che un figo di prima categoria come questo qui sopra ha sulle vulnerabili e stanche menti delle ragazze: dateci Gosling da sognare, invece del divano e il telecomando, e vedrete come corriamo.
Nel mio caso, devo essere sincera, non dovrebbe necessariamente essere Ryan Gosling. Ci sono decine e decine di uomini che possiamo usare come motivazione, sarebbe un peccato limitare i poster a un figo solo. Per esempio...

posso correre la maratona di New York. Davvero, posso.

Potremmo anche elaborare, ampliare tutta questa fantasia in modo da renderla più reale per convincerci a correre più veloce, più a lungo. 


Lo scenario perfetto, per esempio, per me sarebbe: corri come se Tom Hiddleston ti stesse aspettando al traguardo semi nudo, con un cucciolo di Husky, una piña colada ghiacciata, due biglietti aerei per gli Stati Uniti e un telefono in mano con Bono in linea che vuole farmi ascoltare il nuovo album degli U2 in anteprima.









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