martedì 15 aprile 2014

Il momento che passa

Ho sempre amato i proverbi, le frasi fatte, e anche qualche cliché. Perchè secondo me se certe cose si dicono da generazioni e si dicono così spesso, un fondo di verità deve esserci per forza. Ad esempio è scientificamente provato che "a Pasquetta piove sempre", o che "cielo a pecorelle, pioggia a catinelle", o per uscire dall'ambito meteorologico: "chi tardi arriva male alloggia" e "chi ha il pane non ha i denti". Tutte cose innegabili, proprio sante parole, assolute verità.

La mia preferita viene (una cosa nuova) dalla cultura americana: "you don't know what you've got until it's gone". Non sai quello che hai finchè non se n'è andato, finchè non lo hai più. Parafrasando, apprezziamo quello che avevamo soltanto quando ci viene tolto. 
Per questo motivo i nostri genitori, i nostri fratelli maggiori, i nonni e gli amici ci dicono sempre di goderci il momento: perchè poi passa. Un giorno c'è, il giorno dopo chi lo sa; poi magari diventiamo nostalgici e vorremmo tornare indietro per apprezzare tutto con l'intensità che avrebbe meritato, perchè in quel momento eravamo troppo occupati/distratti/disinteressati/persi per vederlo. 

Qualche giorno fa sono andata ad un diciottesimo, una festa bellissima. Io, prossima al ventitreesimo, avrei voluto tornare indietro e rivivere non solo il mio diciottesimo, ma anche quello di tutti i miei amici. Tutti quelli che mi sono persa perchè ero in America, tutti quelli che non ricordo con lucidità, tutti quelli che non mi sono goduta perchè ero troppo occupata/distratta/disinteressata/persa. 
Il vero trauma è stato realizzare che il periodo dei diciottesimi passa. Arriva l'estate della maturità, e passa. Ecco il momento delle lauree, e passa. Un giorno vivremo il periodo dei matrimoni, e passerà anche quello. E in men che non si dica non saremo altro che un gruppo di amici che hanno tante storie da raccontare e poche da vivere. 

A me queste storie non bastano, ne voglio ancora, ne voglio di più.

Sono un paio di sere che, mentre rido e bevo in compagnia degli amici, mi fermo per un secondo e penso che tra tre settimane mi trasferisco e loro non si immaginano neanche quanto mi mancheranno. E' uno di quei rarissimi momenti di lucidità in cui il detto "you don't know what you've got until it's gone" non vale più, diventa una bugia, perchè si riesce benissimo ad assaporare il momento ed è incredibilmente chiaro che è uno di quelli che vogliamo ricordare, un giorno questo bel momento sarà un bel ricordo, perchè anche lui passerà. Però adesso è ancora qui, lo stiamo vivendo, non se n'è ancora andato. 

Riempiamolo di cose, questo momento. Mettiamoci tutto quanto, tutto insieme, senza distinzioni. Facciamo un pot-pourri di esperienze: belle, brutte, traumatiche, inaspettate, disarmanti. Facciamo tutte le scelte sbagliate e poi ridiamone. Stringiamoci sempre un po' più forte, che dicono che poi ci si perda.

Questo conto alla rovescia voglio trasformarlo in una maratona.

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