venerdì 17 ottobre 2014

Nel frattempo

Ho passato dei giorni strani, tant'è che ho pensato veramente di soffrire di sbalzi d'umore.
Stare dieci giorni a casa rimette tante piccole cose al loro posto, ma ne incasina tante altre nel frattempo
Ormai la mia vita va così: un giorno mi addormento piangendo e il giorno dopo mi sveglio, c'è il sole, ed è già passato tutto. Il sole cambia tutto quanto.

La mia vita è una lunghissima serie di "prima" e "dopo": una successione di grandi e piccoli eventi che hanno marcato il tempo che il precede e li segue, mettendo tutto quanto in relazione. 
Tornare a casa, cioè tornare al "prima" quando il "dopo" non è ancora chiaro, mette tutti di fronte a un grandissimo interrogativo.
Ma chi me lo fa fare?

Me lo sono chiesto 1000 volte.
Per fortuna sono stata capace di darmi 1001 ottime risposte.

Poi sono tornata a Londra, e tempo un'ora ero in lacrime al telefono con mia madre che singhiozzavo "io voglio il mio letto, voglio tornare a casa".
1001 ottime risposte, eh? Uno crede di essere stato bravo, uno crede di essere stato forte... e poi non si può rilassare un attimo che bam!, crisi di nervi. 

La cosa davvero bella è stata raccontare a me stessa e capire davvero, per una volta, che il tempo passa. Il tempo se ne va inesorabile e non c'è assolutamente niente che possa fermarlo.
L'unica cosa che posso controllare è come percepirlo, questo tempo che passa. Se conto i giorni, le ore, i secondi che mi separano da qualcosa la mia vita sarà un susseguirsi di attese e ritardi. Mi sembrerà lunghissima guardando avanti, e brevissima guardando indietro. 
Se invece questa vita cerco di riempirla di piccole cose felici, sarà più densa, più concentrata. Guarderò indietro ricordando attimi intensi e non lunghi periodi aridi, e magari finalmente smetterò di guardare sempre avanti cercando di indovinare il futuro. La vita sarà piena di tante, piccole, bellissime cose. 
E tanto il tempo passerà comunque... Le cose per cui faccio il conto alla rovescia arriveranno comunque. Ma non posso continuare e immaginarmele mentre sto seduta qui ad aspettarle.


Non per questo smetterò di immaginarmele.
La differenza sta nel vederle come punti di arrivo, obiettivi inderogabili, invece che come improbabili sogni. E' compito nostro renderli tali, anzi, è una bellissima responsabilità. 
La differenza sta nella scelta: potrei stare seduta qui ad aspettare tutte le belle cose che arriveranno, oppure potrei alzarmi e andare a fare qualcos'altro, nel frattempo.









Nessun commento:

Posta un commento