venerdì 26 dicembre 2014

Christmas in between



A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai dubitare di tutto quello che hai fatto e conquistato e considerare seriamente di mandare tutto a quel paese per tornartene a casa.
Se c'è un giorno in cui si può, è Natale. A Natale nessuno dovrebbe essere lontano dal posto dove appartiene, a nessuno dovrebbe mancare un pasto caldo e una famiglia intorno, tutti dovrebbero ridere fino alle lacrime almeno una volta.
A Natale dovremmo tutti essere a casa, ovunque "casa" sia.
Per me è un salotto con un camino acceso, i miei genitori che litigano ma poi ti fanno l'occhiolino, i fratelli che ridono, gli amici al mio fianco e una bottiglia di prosecco da stappare. 
Non c'è alzataccia, corsa, stress, viaggio, attesa o duro lavoro che non ne valga la pena.
Sono incredibilmente felice di aver avuto il privilegio di essere a casa per Natale.





Sull'aereo, in sospeso tra Roma e Londra, mi sentivo un po' in sospeso tra realtà e futuro. A mezz'aria tra la terraferma, quella su cui punto i piedi e da cui prendo la rincorsa, e il cielo, quello pieno di stelle ma che da quaggiù non sembra neanche tangibile.
La cosa bella del futuro è che è tutto da scrivere: io ho una penna in mano, e la mano ferma.

Torno a Londra anche perchè so di dover fare qualcosa che posso raccontare la prossima volta che torno.
Il mio cuore, per inciso, è ancora seduto accanto al camino con una bellissima bimba in braccio.



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