martedì 9 luglio 2013

Filtro

Ho un'amica (e mica una sola) che ADORA parlare. 
Parla come se non ci fosse un domani. Lei apre la bocca e chiacchiera. Il bello è che non dice niente. Le manca il filtro.

Mio fratello, invece, è un tipo criptico.
Parla poco, ma sono sicura che ha sempre qualcosa (di intelligente) da dire. Probabilmente il suo filtro è più fitto di quello della mia amica. 

Il filtro in questione è quell'organo - non scientificamente attestato, ma sono sicura che c'è - che setaccia tutto quello che proviene dal cervello e cerca di uscire tramite la bocca. 
Un organo particolarmente utile, senza il quale probabilmente la nostra vita sociale sarebbe molto più difficile. Quando, per esempio, vedete una persona sovrappeso ingozzarsi di cibo come se avesse vissuto in Cambogia negli ultimi sei mesi, il filtro è quella cosa che vi impedisce di avvicinarvi e sussurrare "Magnatela na cosetta, no?"
In questi casi il caro, amatissimo filtro ci salva la faccia. Letteralmente. Ci salva la faccia da un potenziale malrovescio.

In altri casi, il filtro ci rovina la vita.
Quando ci sono cose che vogliamo dire, ma che, per qualche motivo, il filtro non fa passare. Perchè magari sono cose che potrebbero far arrabbiare qualcuno, o che potrebbero scatenare una discussione. Oppure sono cose che non vogliamo dire ad alta voce, per non farci del male da soli. 
Quell'insieme di cose che poi dal filtro passa alla bocca dello stomaco, si annida tutto lì e poi sbrogliare i nodi diventa un casino. 

Ecco, il mio filtro è intasato.
Sono arrivata al punto di non sapere più dove mettere tutte queste cose che il filtro ha bloccato, e quindi dopo un po' le parole hanno iniziato a bypassare il dannato filtro e ad uscire direttamente dalla mia bocca, senza che potessi farci niente. Come un caso patetico di ubriachezza molesta, però perenne (ecco, l'alcol è una delle poche cose che manda il tilt il filtro e la roba esce da tutte le parti).

Quand'è così, come si fa?
Un bel respiro.
Si pulisce il filtro.

Si tira fuori tutto. Una volta per tutte. Senza paura.
"Bastano venti secondi di spudorato coraggio" (cit. We Bought a Zoo)

E poi si ricomincia.
(Stando attenti a non intasare tutto un'altra volta. Che mica si può andare dalla gente a sputargli in faccia rancori nascosti una volta alla settimana, eh! Sennò il malrovescio di prima lo prendiamo comunque.)


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