venerdì 9 gennaio 2015

Cose che credevo di sapere su me stessa

Non mi piace Fabio Volo ma ho letto tutti i suoi libri. Sono una di quelle persone convinte che prima di insultare qualcosa si dovrebbe fare uno sforzo e provare a conoscerla.
Fabio Volo scrive storielle e penso che i suoi libri non siano un granché, ma ogni tanto tra tutte quelle frasi con poco senso si riescono a trovare parole o situazioni che ti rimangono in testa.
Il mio libro preferito tra i suoi è "E' una vita che ti aspetto", per tanti motivi. Quello principale è che credo che il messaggio che il libro cerca di trasmettere sia vero: se uno si vuole bene è felice, se uno è felice attrae felicità. Semplice.
Prima di volersi bene, però, bisogna conoscersi. Esattamente come bisogna conoscere una cosa prima di insultarla. E' una strada a doppio senso.

Ci sono degli aspetti di me che ho sempre dato per scontati, prendendoli come assiomi, e per i quali tanta gente mi conosce.
"Mery piange per qualsiasi film, anche per la pubblicità della Scottex con il cucciolo di Labrador"
(CHI non si emoziona con quel cane? E' il cane più tenero sulla faccia della terra, se non vi emozionate non avete un cuore.)
"Maria Chiara non mangia nessun tipo di frutta e verdura, e ODIA i pomodori"
(Qui è "Maria Chiara" perchè queste parole di solito escono dalla bocca di mia madre, che tra l'altro per questo motivo qui, ne sono certa, ha sempre segretamente meditato di disconoscermi come figlia)
"Il mio sport preferito è il salto sul divano"
(L'onestà c'è. Se avessi un secondo nome su Facebook sarei Mery Culodepiombo Pacifici).


Life motto.

Potrei elencare altre dieci cose che mi rendono "me" agli occhi della gente (Prosecco, anyone?).
Sono tratti distintivi, particolarità a cui ci aggrappiamo con le unghie e con i denti e dietro le quali ci nascondiamo spesso.
Chi di noi non ha mai detto o sentito dire "Eh, lo so, sono uno stronzo... ma sono fatto così, non posso farci niente." Il sottotitolo è "se non ti sta bene è un problema tuo e risolvitelo senza rompere le palle".
Il non poter farci niente non è vero. E' nascondersi dietro a un dito. Non è un problema degli altri, è un problema di tutti.




Negli ultimi sei mesi ho provato a conoscermi un po' più a fondo, a definirmi meglio.
Ho scoperto che tante cose che pensavo fossero certe non sono più vere, altre ancora non lo sono mai state.
Non posso più essere "quella che non mangia verdure e ODIA i pomodori", perchè li ho mangiati l'altra sera per la prima volta e, sinceramente, c'è di peggio. Mi ritrovo a cucinarmi mega insalate di spinaci e carote per pranzo, a non poter vivere senza peperoni, a mangiare le ciliegie (e per questo mio padre potrebbe gridare al miracolo. Già me lo vedo.)
Evito la farina bianca e ho eliminato lo zucchero (perchè fa male, guardate qui e poi ditemi se riuscite a bere un bicchiere di Coca Cola). In pratica mia sorella sarebbe fiera di me, mia madre sarebbe incredula e la mia migliore amica scuote la testa e pensa che io sia pazza perchè compro il miele light e le bacche di goji.

Non posso più essere "culodepiombo" perchè passo la metà del mio tempo libero in palestra.
Lo so, non me lo spiego neanche io.
Da quando ho smesso di fumare (!!!) vedo il corpo che reagisce con più prontezza e mi piace metterlo un po' alla prova.
Il salto sul divano è sempre il mio sport preferito, solo che ora mi sento un po' meno in colpa perchè per ogni tre ore sul divano ne ho passata una in palestra.



Per quanto riguarda il piangere per qualsiasi cosa, quello non è cambiato.
Sarò sempre una frignona.
Certe cose non cambiano.


Joey = Mery



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