mercoledì 4 febbraio 2015

Ascoltati


Non trovi le parole, però scrivi.
Scrivi perchè tanto nessuno ti legge, ma non lo pensi con vittimismo: è quasi una liberazione.
Se nessuno legge c'è ancora tempo; se nessuno legge, nessuno sa.

Non si dice ad alta voce che hai fallito, si pensa solo di notte con le luci spente.
Quanta paura che arriva con le luci spente, quando la lucidità dorme e la vita non sembra poi così diversa da una lunga striscia di insuccessi e tentativi troppo deboli per essere considerati validi.
Dicono che dovresti scrivere - scriverne - per occupare meglio la testa, per metterlo nero su bianco, perchè poi magari ha più senso.
Scriverne significa dire le cose ad alta voce, raccontarsi veramente, e non l'immagine vincente che la gente prova a vendere di sé

Non trovi le parole, perchè non sai da dove cominciare.
Forse sarebbe meglio cominciare dall'inizio, quando hai notato la prima volta le crepe sul soffitto e ti sei chiesta perchè nessuno ti aveva fermato quando tu eri così palesemente impreparata ad affrontare la vita.
Oppure potresti raccontare come ci si sente quando non si sa cosa cercare e quell'obiettivo che tutti volevano che tu avessi si è rivelato un fuoco di paglia. Quando le mani tremavano sulla tastiera e non volevi chiamare a casa perchè speravi di essere più forte.
Forse dovresti soltanto provare a spiegare come l'estraneità si trasforma in fastidio e il fastidio si trasforma in odio, e l'odio ti lascia irrazionalmente arrabbiata e con poche vie d'uscita.
Racconta la vergogna, il senso di colpa, le maledizioni e l'inadeguatezza.
O, semplicemente, scrivi che non sei felice, e che sei dannatamente brava a nasconderlo. L'infelicità non si intonerebbe con "l'immagine vincente che la gente prova a vendere di sé".

Non trovi le parole e non sai dove correre.
Qualcuno corre a casa, e tu quel qualcuno lo hai sempre giudicato con parole durissime. Non puoi, adesso, fare la stessa cosa, non puoi correre a casa, perchè avresti sbagliato due volte.
Corri in un altro posto, un posto migliore. Un posto dove tu sei migliore. Potresti essere migliore anche lì, dove sei adesso. Allora il problema sei tu. Prenditi una vacanza da te stessa, soltanto qualche ora. Illuditi di essere forte e grande e metti da parte la fallibilità, le imperfezioni. 
Domani tornerai ad aver perso, ma non preoccupartene ora.

Capisci che mentre cercavi te stessa hai scoperto cose che avresti preferito non sapere.
Difetti, paure, ansie, falle. Tantissime falle in un piano che credevi solido. Crepe sul soffitto. Lati oscuri. Dipendenze. Intolleranze. Tutti pezzi di te.

Adesso respira.
Concediti del tempo.
Ricalcola il percorso.
Ascoltati.


Quando poi ti calmi, prendi la rincorsa e ricomincia.





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